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LA PREGHIERA: Respiro della vita del discepolo del Signore

di Nunzio Ciliero

Seminarista IV anno


“Fermatevi! Sappiate che io sono Dio, eccelso tra le genti, eccelso sulla terra” (Sal 45,11). Con le parole del versetto 11 di questo Salmo, ci siamo introdotti nel cuore degli esercizi spirituali di quest’anno formativo 2023-2024, avvenuti nella così detta “città bianca” ovvero l’allegra cittadina pugliese di Ostuni. Gli esercizi, tenuti nella Casa di Spiritualità “Madonna della Nova”, sono stati predicati da Padre Giulio Meiattini, monaco benedettino proveniente dall’Abbazia “Madonna della Scala” di Noci. Il padre predicatore, con questo Salmo introduttivo, ci ha invitato a fermarci completamente dalle corse e da tutti i vari ritmi frenetici che ci fanno perdere la percezione del tempo, rendendoci “non lucidi, stanchi, storditi”… Fermarci da tutto ciò che la vita di quest’epoca a buon prezzo, a buon mercato ci offre e, alle volte, ci svuota. Fermarci ed entrare nel suo riposo (cfr. Sal 95), riposarci in Lui e riposare come Egli stesso ha fatto il settimo giorno contemplando la bellezza del creato.


Il padre ci ha invitati, meditando sul Sal 37, a stare in silenzio davanti al Signore e sperare in Lui, attenderlo ponendogli dinanzi ogni desiderio e gemito nascosto (cfr. Sal 38,10), solo così il discepolo può portare la Parola al prossimo! Questo stare davanti a Dio diviene il cuore della preghiera, ovvero una profonda relazione e apertura al mondo dell’invisibile, all’infinito, all’eterno, a Dio che è principio di tutto, a Maria, ai Santi ed a schiere innumerevoli di Angeli; non c’è un modo straordinario per aprirsi a tutto ciò se non pregando nel segreto, nel nascondimento, nascosti con Cristo. Cristo è la manifestazione

dell’invisibile e, allo stesso tempo, è per noi modello di preghiera, basti vedere il suo stare in preghiera dopo il Battesimo come un sostare su quanto è accaduto, ha vissuto un’esperienza particolare che va “assimilata, metabolizzata”. Già questo esempio diviene per noi un modo fruttuoso per far maturare quanto il Signore stesso ci dona.


La preghiera cambia non solo interiormente ma anche esteriormente come avviene nel momento della Trasfigurazione, si diventa più luminosi e il nostro volto sembra cambiare.

Il Beato Carlo Acutis diceva che lo stare davanti al Ss. Sacramento è come stare al sole abbronzandosi. Solo nell’intimità della preghiera con Cristo, modello per eccellenza che ci ha aperto le porte dell’invisibile con la sua Morte e Resurrezione, abbiamo e troviamo la forza per affrontare e superare tutto, solo con Lui abbiamo grazia, gioia e pace.


Il predicatore ha continuato esponendoci come e tante volte vediamo Gesù orante: in luoghi particolari o solitari, quando insegna a pregare ai discepoli, nella sua ultima cena, nel Getsemani, sulla croce; l’intera vita di Gesù è una preghiera. Inoltre troviamo l’infallibilità della preghiera del Signore che viene esaudito, il dialogo di un Figlio profondamente legato all’amore del Padre nel quale siamo inseriti anche noi, capaci di rivolgerci a Dio chiamandolo Padre nella preghiera che Gesù ci ha insegnato. Ultima e particolare meditazione è stata quella sull’importanza del vivere con più attenzione, gusto, coscienza e profondità la celebrazione eucaristica.


Gli esercizi si sono conclusi con la visita e la presidenza della celebrazione Eucaristica dell’Arcivescovo di Brindisi-Ostuni Mons. Giovanni Intini, già Vescovo di Tricarico e figura molto legata al nostro seminario Interdiocesano di Basilicata che ci ha invitati a mettere a frutto le ispirazioni e i propositi nati in questi giorni di grazia.


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