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VISITA APOSTOLICA DI MONS. LUIGI RENNA (27-30/10/2020)

Aggiornamento: 18 nov 2020

Alessio Franzè (III anno)


“Io sono in mezzo a voi come colui che serve” (Lc 22,27)

La frase che Gesù pronunciò nel Cenacolo durante l’Ultima Cena esprime al meglio la visita apostolica di S.E. Mons. Luigi Renna che abbiamo vissuto nel nostro seminario durante l’ultima settimana di ottobre. La sera di martedì 27, dopo aver accolto comunitariamente il vescovo ed esserci messi in suo ascolto, abbiamo celebrato solennemente i Vespri, condiviso assieme la cena e, subito dopo, in maniera molto originale e dinamica abbiamo presentato la vita del nostro seminario: tutti abbiamo partecipato attivamente a questo momento, mettendo in gioco i nostri talenti, la nostra creatività e la nostra vivacità.

Come ci ha ricordato varie volte il vescovo, la visita apostolica ai seminari non è un momento di ispezione o di ricerca dei difetti, ma è in primis un incontro tra una comunità in cammino e la Madre Chiesa, tra Cristo Buon Pastore e le sue pecorelle e i suoi figli, che hanno bisogno di ascoltare, di vedere il Pastore e che gioiscono a sentire la sua voce.

Nella sua visita mons. Renna ha davvero incarnato le parole che san Luca mette sulla bocca di Gesù nell’Ultima cena: egli è stato in mezzo a noi come colui che serve,

perché ha condiviso le nostre giornate e i nostri momenti di vita quotidiana, ma soprattutto è stato in mezzo a noi come colui che serve, perché ha messo a nostro servizio il suo attento ascolto (ad esempio attraverso gli incontri con il primo e il secondo triennio tenutisi il mercoledì sera), la sua premura paterna, il suo raggiante sorriso che ha illuminato la nostra comunità.

La visita apostolica di mons. Renna è stata per noi occasione di metterci maggiormente in ascolto della Chiesa e di verificare lo sviluppo del nostro cammino comunitario e personale, infatti è necessario sempre esaminare, analizzare, mettere in discussione il proprio percorso, perché solo così potremo curare la nostra fede.

L’atteggiamento della cura è fondamentale e sembra essere un po’ il leitmotiv del nostro anno formativo, tanto che è ritornato varie volte durante il cammino percorso:

negli esercizi spirituali, nelle meditazioni e catechesi, e nell’omelia che il vescovo ha tenuto durante la celebrazione eucaristica e con cui ha concluso la visita apostolica.

Una frase di quell’omelia riecheggia ancora nei nostri cuori: «Non dimentichiamo di custodire il di dentro». Potremo aver cura dei nostri fratelli, solo se prima curiamo noi stessi, il nostro cuore, la nostra umanità, se curiamo il fuoco che arde in noi, il fuoco dell’amore di Dio, il fuoco della vocazione. Forte è il richiamo di Dio ad aver cura gli uni gli altri, perché «l’individuo non deve perdersi nell’individuale».

Ringraziamo mons. Renna per essere stato in mezzo a noi presenza viva del Signore Risorto, a cui rendiamo lode per i benefici che opera nella vita del nostro Seminario e perché ci dona la grazia di ascoltare la sua Parola.

Maria, donna del silenzio, che custodiva ogni cosa e la meditava nel tuo cuore, ci insegni l’arte dell’ascolto e del silenzio per far risuonare solo la voce del suo Figlio: «Quanto a voi, tutto ciò che avete udito da principio rimanga in voi. Se rimane in voi quel che avete udito da principio, anche voi rimarrete nel Figlio e nel Padre. E questa è la promessa che egli ci ha fatto: la vita eterna» (1 Gv 2, 24-25).


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